26 marzo 2020

14.00       Introduzione

14.15       Il sistema di sorveglianza nazionale A. Bella, ISS

14.30       Studio nazionale per i primi casi e contatti di COVID-19 nelle regioni italiane A. Filia, M. Urdiales ISS

14.45       Il sistema di rilevazione di casi e contatti della   Regione Lazio P. Michelozzi, DEP Lazio

15.00       Modelli di previsione a confronto

G. Sene, Banca d'Italia
D. Azzolina, Università Piemonte Orientale
M. Maule e G. Moirano, Università di Torino
F. Barone Adesi, Università Piemonte Orientale

15.30       Discussione

16.00       Conclusioni

I relatori rispondono...

M. Maule e G. Moirano
Come potete inserire nel modello del Veneto la pratica dello screening e quindi l'alto numero di positivi asintomatici che si troveranno?
I modelli presentati descrivono l'andamento dell' R variabile nel tempo, R(t), che dipende dal numero di casi, e l'andamento dell'epidemia, fornendo anche predizioni a 5gg del numero di casi o del numero di decessi. I modelli sono descrittivi. Si basano sui casi e/o i decessi riportati dalla Protezione Civile e non fanno assunzioni di sorta sugli undetected o gli asintomatici. Partono dai casi riportati e predicono i (futuri) casi riportati, con una stima dell'incertezza. Per tenere conto di comparti di asintomatici non riportati, occorrerebbe costruire altri tipi di modelli meccanicistici.

Perché il grado di incertezza predittiva per la lombardia è inferiore a quella delle altre regioni?
Perché in Lombardia si osserva il maggior numero di casi. Maggiore la numerosità, minore l'incertezza.

Avete pensato/provato a partire dai decessi come dati di input e attraverso backcalculation stimare i contagi? forse dati sui decessi con Covid sono più sicuri e completi dei dati sui contagi
Ci abbiamo pensato ma non ci siamo cimentati. Inoltre non abbiamo la certezza che il reporting sui decessi sia più stabile.

 

 

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