Da una mappatura delle politiche suggerite negli ultimi 15 anni da alcune organizzazioni internazionali (OMS, OCSE, NU, Commissione Europea) per favorire l’invecchiamento sano e attivo, sono state individuate 81 azioni relative al settore politico del lavoro:

  • il 24% delle politiche riguardano azioni nell’ambito della formazione dei lavoratori (come la formazione continua, formazione degli adulti disoccupati per il ritorno al lavoro, aprire possibilità di carriera negli adulti con responsabilità di cura familiari, formazione dei prestatori di cura informali su salute e invecchiamento, scambi di competenze tra lavoratori più giovani e anziani);
  • un altro 24% sono azioni che suggeriscono una serie di benefici ai lavoratori in ambito pensionistico (come assicurare la pensione minima, parificare l’età al pensionamento tra i sessi, assicurare pensioni di reversibilità, introdurre schemi di pensionamento parziale e flessibile) piuttosto che di supporto alla mobilità nel mercato del lavoro dei lavoratori più anziani o azioni in tutela dei lavoratori anziani;
  • il 21% riguarda invece azioni relative a disegnare un sistema normativo equo di regolamentazione del mercato del lavoro che supporti i lavoratori più anziani come flessibilità di orari, pratiche e organizzazione del lavoro, ma anche che riconosca status legale al lavoro di cura informale.

Tra le azioni suggerite, il 22% hanno come obiettivo specifico la promozione della salute nei luoghi di lavoro. In particolare, si tratta di azioni che rispondono a strategie di vaccinazione e screening (28%), regolamentazione dei comportamenti per la sicurezza (28%), promozione dell’attività fisica (22%), cessazione dell'uso di tabacco (17%), supporto alle abilità degli anziani (17%), promozione della dieta sana (11%) e sicurezza ambientale (11%).

La mappatura è parte del progetto Age-IT ed è stata realizzata da un gruppo di lavoro multidisciplinare dell’Università del Piemonte Orientale.

 

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