Vivo a Firenze, compirò tra poco 40 anni e da circa 12 faccio parte dell'AIE, da quando cioè ho iniziato a lavorare all'osservatorio di epidemiologia dell'Agenzia regionale di sanità della Toscana, dove mi trovo tuttora. La nostra Agenzia ha sempre fatto parte dell'associazione ed è stato per me naturale entrare a farne parte fin da subito.

Ho una laurea in statistica (Firenze), poi seguita da un Master in Epidemiologia (Torino).

In Agenzia seguo vari temi in maniera trasversale, ma mi occupo più da vicino di salute pubblica, valutazione di politiche sanitarie e modelli organizzativi sanitari/sociosanitari, cronicità e, ormai da più di un anno, di Covid19.

Ho sempre partecipato alle attività promosse da AIE e ne ho sempre ritenuto importante l'esistenza nel mondo della ricerca e della sanità pubblica. Grazie all'associazione ho avuto modo di creare molti nuovi contatti. Congressi ed eventi sono sempre stati occasione di confronti e scambi preziosi tra vecchie e nuove conoscenze. In varie occasioni ho appreso dall'esperienza di altri, imparando molto da chi già stava qualche passo avanti. È importante per me adesso poter restituire almeno un po' di quello che l'associazione mi ha dato, mettendomi a disposizione per la prossima segreteria.

Credo molto nel confronto e nella collaborazione (penso a tutte le professionalità che compongono il mondo dell'epidemiologia) e considero indispensabile consolidare e rafforzare i gruppi di lavoro e le reti già in atto, ampliandole il più possibile in quantità e qualità. Considero inoltre importante e prezioso il ruolo che, pur faticosamente, l'associazione è riuscita a ritagliarsi in questo ultimo anno all'interno del dibattito italiano. La situazione nella quale ci troviamo ha messo in moto molti di noi e fatto emergere quanto di valido i soci sono in grado di offrire al mondo della sanità pubblica. Tutto ciò non era e non va dato per scontato, ma ha bisogno di impegno per essere preservato e portato avanti. AIE al suo interno ha professionalità e potenzialità per proporre e realizzare progettualità altrimenti difficili da concretizzare e portare avanti.

Se riterrete utile il mio contributo, cercherò di lavorare in questa direzione, per far crescere l'associazione e i suoi soci, giovani e meno giovani. Altrimenti continuerò a perseguire gli stessi obiettivi come socio, ma non vi nego che l'idea di poter partecipare all'organizzazione del primo congresso in presenza dell'era "post" è troppo allettante per non candidarmi.

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